Tempo addietro, in un attimo di contemplazione massima, inviai un sms alla mia Signora, col quale le chiesi avesse avuto voglia,
occasione e volontá di messersi in gioco, scrivendomi un articolo nel quale esprimere le sue sensazioni nell'essere moglie di un accanito collezionista
di dischi.
Non credevo riuscisse ad disegnare sí tanto bell'articolo: seguitemi! Leggetelo e godetevelo con me!
Paolo.
Qualche giorno fa mi è arrivato un sms al cellulare, con una domanda: riguardava cosa significasse, per me, essere moglie di un collezionista di dischi.
Beh! Lí per lí sono rimasta sorpresa. Per raccontare, a livello musicale, quello che ho vissuto con Paolo in tanti anni di vita insieme mi ci vorrebbe molto tempo: cercheró di andare con ordine.
Ho giá avuto modo, in altre occasioni, di dire quanto Paolo e la musica siano un tutt'uno. Dal primo giorno che lo conobbi capii subito le sue grandi infatuazioni: quanto i colori granata e l'essere macchinista FS
fossero nel suo DNA e le note lo appassionassero.
Aveva già allora una sua piccola
collezione di 33 e 45 giri (30 anni fa non c'erano ancora i Cd e i MiniDisc) la maggior parte dei quali ricevuti in regalo da parenti o amici.
Ma il Paolo collezionista l'ho scoperto negli anni a seguire; sí, perchè all’inizio pensavo che a lui piacesse acquistare l'ultimo successo di un tal cantante o gruppo musicale e tutto sarebbe finito, …, lì, … …! Invece, …, …!
Standogli accanto quale sua moglie e compagna di vita, ho capito il vero significato della sua passione; cosa vuol davvero dire “collezionare”.
Avete presente i mercatini, le fiere, le feste di paese dove si trovano bancarelle di ogni tipo e genere? Beh! Al mio signor Paolo non ne sfuggiva uno!!!!!!!
Prima di sposarci vivevamo in cittá diverse e, il tempo che passavamo insieme, era davvero poco ma, credetemi, la maggior parte delle volte di quel tempo venivo letteralmente “trascinata” proprio tra quelle bancarelle.
Qualcuno potrà pensare: «CHE NOIA!!!!!».
No! Devo confessarvi che alla fine la cosa piaceva anche a me; sotto sotto mi divertivo anch'io nello spulciare in mezzo a scatoloni per trovare qualcosa che potesse interessargli. E, modestia a parte, alcune volte è veramente successo!!!!!
A questo punto devo interrompere momentaneamente il simpaticissimo racconto per confermare l'ultima frase scritta dalla Sciá. La vedete questa
magnifica cover, qui a destra, fronte-copertina del 33 giri del maestro Detto Mariano, intitolato Uno strano tipo e colonna sonora originale del film omonimo:
uno tra i piú difficili dischi Clan da trovare: l'ACC 40000, il cui solo numero mette paura.
Il merito di averlo in collezione è esclusivamente benemerenza della mia carissima moglie; lo trovammo nel lontano 1986 ad una convention del disco svoltasi a Milano, ma
ancor prima dell'attuale location di Novegro. Mi pare fu messa in opera in un vecchio mercato coperto della capitale lombarda di cui, peró, non ricordo assolutamente la zona; ci recammo in compagnia del buon
Sergion e (allora) fidanzata, Monica: era la mia prima fiera del disco a cui partecipavo.
Rimasi sconvolto, allibito, estasiato da tutto quel ben di Dio che i miei occhi potevano percepire: non avevo mai visto tanti dischi (e che dischi) tutti insieme; non sapevo
dove andare, chi guardare, quale scaffale spulciare. Ad un certo punto, in questo mio raffazzonato sbirciare, si avvicina Anna dicendomi:
«…, mi sembra di aver visto un 33 di Celentano che ti manca!».
Lo ammetto: un po' titubante, intanto perchè avrei perso quel mio essere in trance tra quegli scatoloni e poi perchè conoscevo la superficialitá (in senso buono, naturalmente)
sulle conoscenze discografiche di mia moglie, la seguii. Mi rimangiai qualsiasi remora nei confronti di Anna quando mi accompagnó alla bancarella, da lei, vista e mi
trovai, innanzitutto, davanti a questo meraviglioso disco e poi (ma non secondo per importanza) di fronte
al grandissimo Dario De Donno, il collezionista veronese tra i piú preparati e seri professionisti del settore.
Rimasi folgorato da quella visione: il grosso ostacolo, come potete immaginare (e giá allora), fu il prezzo di quel quadro. La mia disperazione dovette essere cosí accentuata che perfino
l'immenso Dario si impietosí e tentó di consolarmi e venirmi incontro (nel prezzo) per quanto di sua spettanza. Sapete, allora, da pochissimo tempo sposato; uno stipendio che era agli inizi
della mia carriera ferroviaria e una pochissima esperienza nel gestire le spese da affrontare mensilmente mi gettó davvero nello sconforto. Il buon Sergio, peró, con il benestare dell'impareggiabile
Sciá si fece garante prestandomi la cifra che mi avrebbe permesso di portare a casa l'ottava meraviglia del mondo che, credetemi, è (e resterá) tra gli oggetti piú cari della mia vita.
Grazie Dario, Sergion ma soprattutto: grazie Sciá.
Naturalmente la collezione non si è arricchita solo cosí. Negli anni mæ máio, …, …, ehm!, ehm!, mio marito ha avuto modo di conoscere nuovi amici, collezionisti e non, iniziando una
“collaborazione” di scambio/vendita/acquisto di Vinili, Cassette, Cd e MiniDisc che ha portato ad arricchire sempre piú il suo patrimonio musicale.
Per farvi capire la lievitazione di tale collezione, …, …, pensate: quando ci siamo sposati, abbiamo acquistato un piccolo scaffale di circa 1,50 x 2,00 m., dove sistemare le sue “creature”.
Oggi? Dopo poco piú di un quarto di secolo, i suoi “bambini” occupano, in casa, una semplice parete del corridoio, in entrata, di oltre 4 x 4 m., lo vedete, in piccola
parte qui a sinistra? E, ció, non è sufficiente: ha inoltre occupato il
60% delle scaffalature che abbiamo nello sgabuzzino, …, …, che ci eravamo prefissati di dividere equamente (naturalmente, nel restante 40% di spazio, devo riuscire a far stare tutto
quello che serve in casa, le scorte alimentari e di detersivi e, …, …, la mia roba).
Le vedete, a destra, quelle scatole verdi, addirittura, numerate? Bene! Sono piene, colme, zeppe, gonfie, …, …, insomma: mi avete capito, di Cd! Dove? Nello sgabuzzino, ovviamente!
La maggior parte della sua collezione è formata da Vinili, a 33, 78 e 45 giri, i suoi favoriti (immaginatevi, quindi, volume d'ingombro e peso), ma anche i piccoli e teneri Cd dicono la loro.
Collezionare musica peró per Paolo non è soltanto acquistare o scambiare Supporti musicali; è un lavoro, un'accudienza, una pratica a tutti gli effetti.
Significa, difatti, sistemarli, tenerli in ordine, puliti (lo sapete che i Vinili li lava? Ha un suo pennellino e sapone personale e, prima di metterli nello scaffale li pulisce per benino…!? […, capite perchè li definisco creature?]).
E vuole anche dire archiviarli! Giá! Questo perchè, visto il gran numero di pezzi c'è bisogno di mettere un po' d'ordine.
Ed ecco che mæ máio ne ha studiata un'altra delle sue!!!!! Un bel giorno ha deciso che doveva fare qualcosa per mettere in ordine la sua creatura. Ha provato e riprovato, in vari modi: dall'usare raccoglitori di varie forme
e volume, ma si trovava sempre ad avere una mole di fogli che poi non sapeva come sistemarli, all'usare svariate forme di schede, schedine e altre diavolerie studiate di volta in volta.
Quale poteva essere la sua ultima geniale pensata? Bravi! Forse avete tutti intuito: un computer. Attenzione! Non un semplicissimo computer, magari portatile, no! Uno di quelli da fare quasi invidia alla NASA, tanto che ho il terrore che, un giorno di questi, ci telefoni la Casa Bianca per avere informazioni sul nuovo processore, memoria, ecc., che ha in dotazione in questo momento.
Devo ammettere, peró, che al mega-computer ci è arrivato per gradi, anche se autodidatta: all'inizio, infatti, il suo primissimo Amstrad era un mistero tanto che non sapeva, dove mettere le mani, neppure per accenderlo.
Allora, con molta forza di volontá, ha acquistato alcuni (molti) libri e si è messo a studiare. Per farla breve, da quel giorno (sono ormai passati piú di vent’anni dall'apparizione dell'Amstrad a casa nostra), i computer sono cambiati, i libri di studio aumentati
ma, devo ammetterlo: i risultati sono arrivati. Paolo infatti si è creato un programma dove immagazzina tutti i dati inerenti alla sua collezione: pensate, …, …, di ogni pezzo (vinile, cd, cassetta) inserisce tutti i dati possibili ed immaginabili. Persino quei codici
strani che a malapena si riescono a leggere (ecco perchè, lo scorso Natale, Valentina ed io, gli abbiamo regalato una bella lente con tanto di luce!!!!!).
Sicuramente questa grande passione gli porta via parecchio del suo tempo libero, tanto che torniamo alla domanda che mi è stata fatta in quel SMS, …, …:
«Cosa significa essere moglie di un collezionista di dischi?».
Volete la veritá?
Alcune volte sono un po' “gelosa” di questa sua passione; peró quando lo vedo “armeggiare” con, come giá detto, quelle sue “creature”,
quando trova, dopo magari tante ricerche, un pezzo nuovo e mi accorgo che i suoi occhi brillano e quando vedo, infine, che con orgoglio lo archivia subito nella sua collezione, …, …: beh! Lo confesso: sono felice anch'io ed anche un tantino orgogliosa di questo
“marito con la febbre delle note”!!!!
Ciao a tutti ma, in modo particolare, a tutte le mogli che, come me, hanno il marito immerso nelle note musicali.
© Anna, 10/I/2013.
Regali musicali, anche dopo quel 33 da sballo di cui sopra, la Sciá in tutti questi anni a venire, me ne ha fatti davvero tanti e cosa che (per me) le ha fatto piú onore è che
ha sempre dato tutta sè stessa per accontentare le mie smanie di accaparrare oggetti, spesso, fuori dalla nostra reale portata.
Con estrema pazienza e tanta tenacia ha strizzato tutti i borsellini di casa nostra (non tanti a dire il vero e parecchi di essi vuoti, ma ha spremuto anche quelli) riuscendo, spesso, ad accontentarmi in questa mia sfrenata corsa al collezionismo musicale.
Non potevo, peró, chiudere la bellissima parentesi senza accennare ai due primissimi regali che mi fece la stessa Sciá solo dopo pochi mesi dal nostro primo incontro ed ai quali, proprio per questo ad oggi, sono particolarmente legato: si tratta di
due box, il primo
dei quali (foto a sinistra), con quattro dischi al suo interno, di etichetta Joker e marcato C 56/4, raccolta che contempla tutto il periodo Music/Jolly
dell'artista.
Il secondo, decisamente in etichetta Clan e marcato CLN 22504, è la seconda raccolta antologica (foto a destra) dell'intero periodo Clan, fino
al 1980, con qualche brano (circa 5) del periodo SAAR.
Ancora un grazie immenso ad Anna che ha avuto pure la pazienza di scrivere un gradevolissimo articolo su di me: peró, …, peró, …, credo, in cuor mio, che la stuzzicheró
di nuovo: a presto, dunque!
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